Dazi USA–UE: cosa sta succedendo e perché ci riguarda
L'aggressività di Trump minaccia export e consumi
Il presidente statunitense Donald Trump ha deciso di mettere dazi del 30 % sui prodotti europei, a partire dal 1° agosto 2025. È una misura più dura di quanto si pensasse all’inizio e riguarda settori importanti come auto, acciaio, alluminio, prodotti agricoli e farmaceutici.
La risposta dell’Europa
Per ora l’Unione Europea ha scelto di non rispondere subito con dazi propri, per tentare un accordo che eviti uno scontro commerciale. Ma Bruxelles ha già pronte contromisure massicce se non si trovasse un’intesa. All’interno dell’UE ci sono opinioni diverse: la Francia vuole reagire subito, mentre la Germania preferisce la cautela per non perdere il mercato Usa. Intanto le borse europee hanno avuto cali e molte associazioni di imprese, anche italiane, parlano di un colpo molto duro per chi esporta.
Che cosa comportano i dazi?
In pratica, i dazi fanno aumentare i prezzi dei prodotti europei negli Stati Uniti, rendendoli meno competitivi. Le aziende europee rischiano così di guadagnare meno, perdere clienti o addirittura smettere di esportare negli USA. Per le aziende più piccole, che non possono produrre direttamente sul posto, l’impatto è ancora più forte.
Effetti per tutti
Anche i consumatori statunitensi potrebbero trovarsi a pagare di più per auto, vino o formaggi europei. E in Europa le imprese che venderanno meno potrebbero tagliare posti di lavoro o spostare la produzione in altri Paesi.
Tutti aspettano cosa accadrà entro il 1° agosto: se si trova un accordo, i dazi potrebbero essere più bassi o non partire affatto; se invece non si arriva a nulla, si rischia una vera guerra commerciale che colpirebbe aziende, lavoratori e consumatori su entrambe le sponde dell’Atlantico.
La fiducia dell’Europa nei confronti degli Usa è compromessa
L’aggressività di Trump con l’Europa avrà un impatto negativo a lungo termine nelle relazioni tra Stati Uniti e Unione Europea. Dopo ottant’anni di partnership e alleanze, per gli europei recuperare la fiducia nei vecchi amici sia sul fronte commerciale, sia su quello militare, sarà molto difficile.